CIAO XICO, IL NOSTRO POSTO IN PIAZZA DEVE PORTARE IL TUO NOME
Negli ultimi due mesi, Xico soffriva, non tanto per la sua malattia, con la quale si confrontava coraggiosamente da anni, ma soffriva l'impossibilità di dirigere, di fare musica, di incontrare i musicisti e il pubblico. Aveva bisogno di energia derivante dalla condivisione del fare musica come solo lui sapeva fare. Suonando, dirigendo, parlando e spiegando. Ezio era già un eccellente musicista, ma le malattie lo hanno reso superlativo nello sviluppare genialità artistiche , nell'affinare la sua tecnica compositiva e anche strumentale con ore e ore di vero studio e dedizione mentale e fisica , con volontà di migliorare sempre di più, giorno per giorno. Mai mi aveva parlato di un momento in cui potesse fermarsi o morire, per lui esisteva solo la quotidianità proiettata nel futuro. Io ho patito questo periodo di pandemia, tra paura di contagio per me e per i miei famigliari e lui mi telefonava ogni 2/3 giorni per farmi forza. Più di ogni altra persona mi ha fatto forza, mi rie...