CIAO XICO, IL NOSTRO POSTO IN PIAZZA DEVE PORTARE IL TUO NOME
Negli ultimi due mesi, Xico soffriva, non tanto per la sua malattia, con la quale si confrontava coraggiosamente da anni, ma soffriva l'impossibilità di dirigere, di fare musica, di incontrare i musicisti e il pubblico. Aveva bisogno di energia derivante dalla condivisione del fare musica come solo lui sapeva fare. Suonando, dirigendo, parlando e spiegando. Ezio era già un eccellente musicista, ma le malattie lo hanno reso superlativo nello sviluppare genialità artistiche , nell'affinare la sua tecnica compositiva e anche strumentale con ore e ore di vero studio e dedizione mentale e fisica , con volontà di migliorare sempre di più, giorno per giorno. Mai mi aveva parlato di un momento in cui potesse fermarsi o morire, per lui esisteva solo la quotidianità proiettata nel futuro.
Io ho patito questo periodo di pandemia, tra paura di contagio per me e per i miei famigliari e lui mi telefonava ogni 2/3 giorni per farmi forza. Più di ogni altra persona mi ha fatto forza, mi riempiva di consigli e mi raccontava di tutto e di tutti ed esprimeva opinioni clamorosamente lucide che mi svuotavano la mente dalla tristezza e dalla paura.Ci chiamavamo "fra", come fratelli e anche nei suoi ultimi giorni fratello lo è stato davvero.
Era tanto che non lo vedevo, neanche in TV e quando l'avevo visto il 13 maggio intervistato su RaiNews, la sua faccia non mi era piaciuta. L'avevo subito chiamato e lui mi diceva che si era solo commosso nel vedere le immagini della "sua" orchestra. Non mi aveva convinto e ho voluto richiederglielo via messaggio e lui mi rispondeva con le stesse parole dette al telefono. Il 14 non ci siamo sentiti e la mattina del 15 è arrivata la notizia della sua morte.
Giardino Ezio Bosso di piazza Statuto.
"Sai, vado a Sanremo, come ospite. Suonerò il piano e farò intervista con Carlo Conti. Visto ? anche io,come voi, farò parlare di noi Mods nel programma TV più visto".
Eravamo proprio in piazza Statuto, quando Xico volutamente arrivato prima degli altri Mods, quel sabato pomeriggio del gennaio 2016, mi comunicò sorridente la notizia. Non era ancora diventato il musicista/pianista più conosciuto in Italia, ma da anni, in tutto il mondo,era il più grande compositore contemporaneo.
Dopo le stupefacenti colonne sonore,ecco la definitiva affermazione con le sue strepitose 4 sinfonie e le altre sue opere strumentali con le quali era arrivato in cima al gradimento degli appassionati della musica classica mondiale.
Viveva a Londra e sovente dirigeva la London Symphony Orchestra, ma veniva spesso a Torino e,regolarmente, veniva a trovare i suoi amici Mods della piazza e, soprattutto, "in" piazza. Per Ezio, fin da adolescente, la piazza e la divulgazione della cultura mod erano,prima di tutto, motivo di appartenenza e di orgoglio. Dapprima frequentando il nostro punto di ritrovo urbano assiduamente, poi diventando anche il bassista degli Statuto e anche quando si trasferì altrove, le radici con la piazza e con i Mods, non vennero mai tagliate.
Xico mantenne ciò che mi aveva detto:in tutte le sue interviste post-Festival, parlò di Mods e di Modernismo e in modo appropriato, citando il senso ideologico e sociale della nostra cultura e quasi mai trattandone i caratteri estetici. Il più grande compositore contemporaneo si è sempre definito un mod e, per l'esattezza, un mod di piazza Statuto, ogni qualvolta gli fosse chiesto o avesse avuto spunto per ribadirlo, legittimando l'importanza della nostra cultura, in ogni situazione, anche la più prestigiosa e impensata.
La sua serena potenza personale e artistica l'aveva reso letteralmente "amato" dal pubblico, che di lui aveva colto la veracità personale, tragicamente vessata dalle sue malattie ma impreziosita dalla sua genialità e dal suo talento. Pensare a Xico e alla sua Torino era ed è,in automatico, pensare a piazza Statuto e ai Mods della piazza. E' per questo che, all'idea della Sindaca,di intitolargli un luogo della nostra città, in più di 15.000 hanno già firmato la petizione perché quel luogo sia il giardino davanti palazzo Paravia, in piazza Statuto 18. Un luogo vivo e attivo, seppur costituito da qualche transenna,qualche albero e tanto cemento, l'unica "sede"di ritrovo rimasta fissa da esattamente 40 anni, senza alcun riconoscimento istituzionale o architettonico, eppure saldamente radicata nella città, come nessun'altra. L'energia libera dei Mods che la vivono dal 1980 ha dato il via alla storia di Xico come persona ed Ezio Bosso come artista, il quale ha saputo portasela nel cuore e nella mente in ogni dove, dando lustro al Modernismo e a sé stesso. Il Giardino dei Mods è una parte della città realmente pulsante, attiva e sempre al passo con le necessità e i cambiamenti storico-sociali di Torino, è scritto addirittura sui libri di Storia e per questo la gente, tanta gente, chiede il nome di Xico per la nostra zona di piazza Statuto.
Xico girava il mondo, ma la sua base è rimasta quel pezzo di piazza, dove è continuato a venirci anche mentre cresceva il suo meritato successo e, nel contempo, crescevano le sue difficoltà fisiche, dovute alla sua malattia: prima zoppicando un po', poi col bastone e poi sulla sedia a rotelle, ma sempre con entusiasmo e piacere di incontrare i suoi amici Mods. Ecco perché quel piccolo territorio di Torino deve essere a lui intitolato, ecco perché così tanta gente ha firmato perché ciò avvenga quanto prima. Magari il 13 settembre, il giorno del suo compleanno. Lo merita Xico e lo merita Torino.
RABBIA E STILE
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