DOVE ERAVAMO RIMASTI.
No, non manca il punto interrogativo, la frase è "Dove eravamo rimasti".Punto.
Dopo 100 giorni vissuti nella paura, nella disperazione, nel delirio, nell'isolamento, nei bollettini medici di "guerra", nei lutti, nelle speranze, nelle co-azioni, nei rimpianti,nei buoni propositi...si apre la fase "3",quella in cui tutto sembra stia passando, il virus sia meno pericoloso e si possa tornare alla normalità. Tiriamo fuori la testa e ci guardiamo attorno. Quel che è successo doveva renderci "migliori" ? ma come ? Non è affatto andato "tutto bene", quasi 34.000 morti in 3 mesi in Italia per un virus infame, morti da soli,male, sofferenti e consapevoli di morire; famigliari disperati e lontani e facilmente anche contagiati:uno strazio, una carneficina. Non sono un medico e non ho competenze, ma credo che centro e sud Italia chiusi abbiano salvato davvero tante vite e la gente sia stata veramente responsabile. Meno responsabili sono state le gestioni politiche della sanità in Lombardia e Piemonte.Ma la mia analisi oggettiva finisce qui, sono già in troppi a fare commenti inutili e non richiesti sui social e non voglio aggiungermi a questa folta schiera di perditempo.
Meglio andare sul soggettivo. Io ho chiuso mia mamma di 94 anni in casa sua, ho chiesto alla badante e alle operatrici che la aiutano per tutte le sue necessità quotidiane di non venire,così per 71 giorni mi sono alzato alle 6:30 e quotidianamente sono andato da lei, provvedendo ad aiutarla nel lavarsi da testa ai piedi, a vestirsi,le ho preparato e servito la colazione;poi alle 13:00 preparando e servendo il pranzo;poi alle 18:30 per mettere il pigiama e prepararle e servirle la cena. Tre volte al giorno tutti i giorni salivo e scendevo le scale a piedi dei 5 piani, per evitare il pericoloso eventuale contagio da ascensore. Io,del tutto incapace a svolgere mansioni di badante, con l'aggravante di patire nel vedere mia mamma in difficoltà a compiere gesti quotidiani, sono riuscito ad assisterla, lavandole i pavimenti e la biancheria regolarmente e intanto lavorando a distanza con le lezioni a scuola. Misurandomi la febbre 3 volte al giorno e sentendomela sempre e continuamente per autosuggestione e con il terrore per la mia compagna che lavora all'accettazione di una clinica dove ovviamente i casi non potevano mancare, obbligandola a due quarantene a causa di temuti contagi di dipendenti della sua stessa clinica, dormendo in camere separate, disinfettando stoviglie, superfici e bagno in continuazione. A metà maggio ho fatto tornare la badante (che ho sempre regolarmente pagato,giustamente), i contagi calavano e mia mamma aveva bisogno davvero di essere assistita meglio di quanto potessi farlo io. A oggi, non è stata contagiata. La mia compagna è negativa ai controlli e io non mi sento più la febbre "psicologica".
In piena tempesta, paura e sofferenza,il 15 marzo, scrissi un biglietto, con la speranza di poterlo guardare come ricordo, dove dicevo che "prima era tutto meglio che adesso,dopo, eventualmente,ricordiamocelo". E infatti me lo voglio ricordare, voglio che almeno a me, personalmente, questo primo periodo di emergenza virus, abbia insegnato qualcosa e cioè a prendermela di meno, in ogni cosa.
Certo, in questo maledetto periodo ho perso il mio primo maestro Remo Barnava e Xico, mio amico e fratello adottivo. Entrambi non per il virus, per altre patologie. Ma Xico dal virus ha però subiti grossi danni emotivi che lo hanno reso meno reattivo alla sua malattia (ma ne abbiamo già parlato).
Ma se n'è andato anche l'amico Ermanno Eandi e poi persone che conoscevo e stimavo come Bruno Bernardi o Beppe Barletti.
Non sono affatto convinto che il pericolo per me, mia mamma e la mia compagna sia passato, continueremo a prendere le dovute massime precauzioni e a stare molto attenti e,perché negarlo ? ad avere paura. Forse un po' meno,perché bisogna averne meno per poter andare avanti.
Questo drammatico periodo ha delineato e confermato l'indole delle persone, vicine e lontane. Pochi amici veri. Colui che più di ogni altro mi "controllava" era proprio Xico, pazzesco!! I pochi che si sono fatti sentire per avere notizie da Torino, Italia ed Europa non hanno fatto altro che confermarmi la stima e l'amicizia che avevo per loro, qualcuno che non sentivo da decenni mi ha chiamato a sorpresa, facendomi molto piacere. Qualche amico mi ha dato la sua totalità disponibilità in caso di isolamenti o quarantena ad assistere mia mamma a conferma che con certe persone non c'è bisogno di risentirsi quotidianamente, sono una sicurezza e mi hanno fatto sentire fortunato. Qualcuno mi ha contattato per "voyeurismo", ma va bene lo stesso. Ho passato notti a ricostruire eventuali pericolosi incontri con eventuali contagiati.. Musicalmente,non ho avuto la benché minima energia per scrivere qualchecosa di nuovo, non mi passava neanche per l'anticamera del cervello. Non ho passato il mio tempo da lockdown (tutto sommato con pochi spazi liberi) ad ascoltare dischi e leggere libri, men che mai a guardare la tv. Sono stato catturato dal vortice della paura e della disperazione. Fare il badante non mi è pesato affatto, proteggere mia madre fino a oggi, almeno la prima parte e senza avere alcuna certezza sul domani,è stato come vincere una battaglia, ora che ho potuto allentare un po' la presa, mi capita di trovarmi ad addormentato sulla sedia o addirittura mentre mangio.
Sono successe cose strane, ma piacevoli. Per esempio si sono fatti sentire praticamente tutti i miei discografici che avevo alla EMI circa 30 anni fa'. Vuol dire che,umanamente, il segno glielo avevo lasciato.
Ho avuto varie conferme. Quella che i ragazzi in età scolastica sono veramente indifesi e che da noi adulti si aspettano più di ciò che in realtà diamo,o meglio,colpevolmente non diamo noi a loro.
Che il meteo influisce notevolmente sull'umore. Che ciò che veramente mi mancava (e ci vorrà un po' per riavere tutto) erano e sono le serate mod. Quelle dai Mods per i Mods. Mi dispiace troppo non ci sia stato il raduno Dreamsville a Lowestoft e mi dispiace non si possa fare il raduno mod italiano di fine settembre a Cattolica, mi spiace infinitamente. Così come mi è spiaciuto troppo non poter andare al Mods Mayday a Londra e mi spiace essermi perso tutto ciò che di mod ci doveva essere in giro per l'Italia. E ovviamente era terribile non potere andare in piazza, ed è fantastico esserci finalmente tornato. Non mi mancava poi così tanto lo stadio. I recenti "esperimenti sociali"hanno accentuato la grande differenza tra il vivere lo stadio di oggi rispetto a una volta. Ciò non toglie che resta impossibile per me, vivere senza stadio e senza Toro, senza potere immergermi periodicamente nel Popolo Granata.
Tra poco ripartirà il campionato,con atleti fermi da mesi, a porte chiuse e con più di 30.000 morti per pandemia alle spalle, ma come può essere preso sul serio ?? quale senso ha gioire o arrabbiarsi per goal fatto o subito ?
Ho usato i social per poter mantenere rapporti e avere notizie in questo periodo di isolamento fisico, nel contempo mi sono dovuto sorbire i commenti degli schiavi dei social, dei "personaggi" da social, che nella vita reale non hanno mai avuto capacità, forza e coraggio di imporsi e che nella maramelderia e la facilità dello schermo hanno scoperto una via per spacciarsi come menti "pensanti" o esseri con un minimo di coraggio. Persone che hanno fatto politica, sociologia, medicina, lotta al razzismo, antifascismo,filosofia, con copia-incolla, citazioni e foto di altri o esprimendosi con parole forbite ma evidentemente NON provenienti dal loro limitato cervello o arido muscolo cardiaco.
Sì, siamo tornati esattamente proprio "DOVE ERAVAMO RIMASTI"
L'ipocrisia che c'era prima dell'emergenza covid non si è affatto affievolita,anzi è aumentata e oggi è esattamente lì, dove l'avevamo lasciata. Un sistema dove i valori sono veramente legati all ' apparire e all'avere;alla cupidigia e alla prevaricazione. Xico rideva di chi si riproponeva a lui come amico, solo per servilismo o opportunismo e mi ripeteva sempre e regolarmente di fare come lui,cioè"non prendermela troppo". Lui era talmente "alto" da riuscire veramente a non farsi travolgere dall'ipocrisia dei troppi buffoni e parassiti che gravitano nel mondo, soprattutto della musica. Lobby e caste, dove chi non è dentro..è fuori e chi è fuori ha, come me, non solo la colpa di NON farne parte ma anche quella di NON volerne fare parte, ma non farne parte significa avere continuamente porte sbattute in faccia, avere davanti muri insuperabili;magari subdole derisioni e umiliazioni che quando avevamo 20 anni vanificavamo col nostro coraggio e la nostra capacità di farci rispettare, da "uomini" (o "donne" ovviamente,insomma da persone vere).
No, non c'è rispetto. A tutti i giornalisti arrampicanti, musicisti sorridenti, promoter pontificanti che non si degnano neanche di rispondere quando li contatti. Cari "Dei" (come cantava Lucio Dalla),siete così sicuri della vostra intoccabilità ?
Occhio alla Storia, perché spesso arriva a consegnare dei conti non pagati quando meno lo si aspetta. E lo fa con gli interessi.
Per fortuna sono un Mod, .credetemi ,è la risposta più bella e vincente.
RABBIA E STILE
oSKAr
Dopo 100 giorni vissuti nella paura, nella disperazione, nel delirio, nell'isolamento, nei bollettini medici di "guerra", nei lutti, nelle speranze, nelle co-azioni, nei rimpianti,nei buoni propositi...si apre la fase "3",quella in cui tutto sembra stia passando, il virus sia meno pericoloso e si possa tornare alla normalità. Tiriamo fuori la testa e ci guardiamo attorno. Quel che è successo doveva renderci "migliori" ? ma come ? Non è affatto andato "tutto bene", quasi 34.000 morti in 3 mesi in Italia per un virus infame, morti da soli,male, sofferenti e consapevoli di morire; famigliari disperati e lontani e facilmente anche contagiati:uno strazio, una carneficina. Non sono un medico e non ho competenze, ma credo che centro e sud Italia chiusi abbiano salvato davvero tante vite e la gente sia stata veramente responsabile. Meno responsabili sono state le gestioni politiche della sanità in Lombardia e Piemonte.Ma la mia analisi oggettiva finisce qui, sono già in troppi a fare commenti inutili e non richiesti sui social e non voglio aggiungermi a questa folta schiera di perditempo.
Meglio andare sul soggettivo. Io ho chiuso mia mamma di 94 anni in casa sua, ho chiesto alla badante e alle operatrici che la aiutano per tutte le sue necessità quotidiane di non venire,così per 71 giorni mi sono alzato alle 6:30 e quotidianamente sono andato da lei, provvedendo ad aiutarla nel lavarsi da testa ai piedi, a vestirsi,le ho preparato e servito la colazione;poi alle 13:00 preparando e servendo il pranzo;poi alle 18:30 per mettere il pigiama e prepararle e servirle la cena. Tre volte al giorno tutti i giorni salivo e scendevo le scale a piedi dei 5 piani, per evitare il pericoloso eventuale contagio da ascensore. Io,del tutto incapace a svolgere mansioni di badante, con l'aggravante di patire nel vedere mia mamma in difficoltà a compiere gesti quotidiani, sono riuscito ad assisterla, lavandole i pavimenti e la biancheria regolarmente e intanto lavorando a distanza con le lezioni a scuola. Misurandomi la febbre 3 volte al giorno e sentendomela sempre e continuamente per autosuggestione e con il terrore per la mia compagna che lavora all'accettazione di una clinica dove ovviamente i casi non potevano mancare, obbligandola a due quarantene a causa di temuti contagi di dipendenti della sua stessa clinica, dormendo in camere separate, disinfettando stoviglie, superfici e bagno in continuazione. A metà maggio ho fatto tornare la badante (che ho sempre regolarmente pagato,giustamente), i contagi calavano e mia mamma aveva bisogno davvero di essere assistita meglio di quanto potessi farlo io. A oggi, non è stata contagiata. La mia compagna è negativa ai controlli e io non mi sento più la febbre "psicologica".
In piena tempesta, paura e sofferenza,il 15 marzo, scrissi un biglietto, con la speranza di poterlo guardare come ricordo, dove dicevo che "prima era tutto meglio che adesso,dopo, eventualmente,ricordiamocelo". E infatti me lo voglio ricordare, voglio che almeno a me, personalmente, questo primo periodo di emergenza virus, abbia insegnato qualcosa e cioè a prendermela di meno, in ogni cosa.
Certo, in questo maledetto periodo ho perso il mio primo maestro Remo Barnava e Xico, mio amico e fratello adottivo. Entrambi non per il virus, per altre patologie. Ma Xico dal virus ha però subiti grossi danni emotivi che lo hanno reso meno reattivo alla sua malattia (ma ne abbiamo già parlato).
Ma se n'è andato anche l'amico Ermanno Eandi e poi persone che conoscevo e stimavo come Bruno Bernardi o Beppe Barletti.
Non sono affatto convinto che il pericolo per me, mia mamma e la mia compagna sia passato, continueremo a prendere le dovute massime precauzioni e a stare molto attenti e,perché negarlo ? ad avere paura. Forse un po' meno,perché bisogna averne meno per poter andare avanti.
Questo drammatico periodo ha delineato e confermato l'indole delle persone, vicine e lontane. Pochi amici veri. Colui che più di ogni altro mi "controllava" era proprio Xico, pazzesco!! I pochi che si sono fatti sentire per avere notizie da Torino, Italia ed Europa non hanno fatto altro che confermarmi la stima e l'amicizia che avevo per loro, qualcuno che non sentivo da decenni mi ha chiamato a sorpresa, facendomi molto piacere. Qualche amico mi ha dato la sua totalità disponibilità in caso di isolamenti o quarantena ad assistere mia mamma a conferma che con certe persone non c'è bisogno di risentirsi quotidianamente, sono una sicurezza e mi hanno fatto sentire fortunato. Qualcuno mi ha contattato per "voyeurismo", ma va bene lo stesso. Ho passato notti a ricostruire eventuali pericolosi incontri con eventuali contagiati.. Musicalmente,non ho avuto la benché minima energia per scrivere qualchecosa di nuovo, non mi passava neanche per l'anticamera del cervello. Non ho passato il mio tempo da lockdown (tutto sommato con pochi spazi liberi) ad ascoltare dischi e leggere libri, men che mai a guardare la tv. Sono stato catturato dal vortice della paura e della disperazione. Fare il badante non mi è pesato affatto, proteggere mia madre fino a oggi, almeno la prima parte e senza avere alcuna certezza sul domani,è stato come vincere una battaglia, ora che ho potuto allentare un po' la presa, mi capita di trovarmi ad addormentato sulla sedia o addirittura mentre mangio.
Sono successe cose strane, ma piacevoli. Per esempio si sono fatti sentire praticamente tutti i miei discografici che avevo alla EMI circa 30 anni fa'. Vuol dire che,umanamente, il segno glielo avevo lasciato.
Ho avuto varie conferme. Quella che i ragazzi in età scolastica sono veramente indifesi e che da noi adulti si aspettano più di ciò che in realtà diamo,o meglio,colpevolmente non diamo noi a loro.
Che il meteo influisce notevolmente sull'umore. Che ciò che veramente mi mancava (e ci vorrà un po' per riavere tutto) erano e sono le serate mod. Quelle dai Mods per i Mods. Mi dispiace troppo non ci sia stato il raduno Dreamsville a Lowestoft e mi dispiace non si possa fare il raduno mod italiano di fine settembre a Cattolica, mi spiace infinitamente. Così come mi è spiaciuto troppo non poter andare al Mods Mayday a Londra e mi spiace essermi perso tutto ciò che di mod ci doveva essere in giro per l'Italia. E ovviamente era terribile non potere andare in piazza, ed è fantastico esserci finalmente tornato. Non mi mancava poi così tanto lo stadio. I recenti "esperimenti sociali"hanno accentuato la grande differenza tra il vivere lo stadio di oggi rispetto a una volta. Ciò non toglie che resta impossibile per me, vivere senza stadio e senza Toro, senza potere immergermi periodicamente nel Popolo Granata.
Tra poco ripartirà il campionato,con atleti fermi da mesi, a porte chiuse e con più di 30.000 morti per pandemia alle spalle, ma come può essere preso sul serio ?? quale senso ha gioire o arrabbiarsi per goal fatto o subito ?
Ho usato i social per poter mantenere rapporti e avere notizie in questo periodo di isolamento fisico, nel contempo mi sono dovuto sorbire i commenti degli schiavi dei social, dei "personaggi" da social, che nella vita reale non hanno mai avuto capacità, forza e coraggio di imporsi e che nella maramelderia e la facilità dello schermo hanno scoperto una via per spacciarsi come menti "pensanti" o esseri con un minimo di coraggio. Persone che hanno fatto politica, sociologia, medicina, lotta al razzismo, antifascismo,filosofia, con copia-incolla, citazioni e foto di altri o esprimendosi con parole forbite ma evidentemente NON provenienti dal loro limitato cervello o arido muscolo cardiaco.
Sì, siamo tornati esattamente proprio "DOVE ERAVAMO RIMASTI"
L'ipocrisia che c'era prima dell'emergenza covid non si è affatto affievolita,anzi è aumentata e oggi è esattamente lì, dove l'avevamo lasciata. Un sistema dove i valori sono veramente legati all ' apparire e all'avere;alla cupidigia e alla prevaricazione. Xico rideva di chi si riproponeva a lui come amico, solo per servilismo o opportunismo e mi ripeteva sempre e regolarmente di fare come lui,cioè"non prendermela troppo". Lui era talmente "alto" da riuscire veramente a non farsi travolgere dall'ipocrisia dei troppi buffoni e parassiti che gravitano nel mondo, soprattutto della musica. Lobby e caste, dove chi non è dentro..è fuori e chi è fuori ha, come me, non solo la colpa di NON farne parte ma anche quella di NON volerne fare parte, ma non farne parte significa avere continuamente porte sbattute in faccia, avere davanti muri insuperabili;magari subdole derisioni e umiliazioni che quando avevamo 20 anni vanificavamo col nostro coraggio e la nostra capacità di farci rispettare, da "uomini" (o "donne" ovviamente,insomma da persone vere).
No, non c'è rispetto. A tutti i giornalisti arrampicanti, musicisti sorridenti, promoter pontificanti che non si degnano neanche di rispondere quando li contatti. Cari "Dei" (come cantava Lucio Dalla),siete così sicuri della vostra intoccabilità ?
Occhio alla Storia, perché spesso arriva a consegnare dei conti non pagati quando meno lo si aspetta. E lo fa con gli interessi.
Per fortuna sono un Mod, .credetemi ,è la risposta più bella e vincente.
RABBIA E STILE
oSKAr